Cicinho, dal tripudio a Fiumicino alla vittoria della saudade

 Da Fiumicino a Fiumicino. Dal 23 agosto 2007 al 9 febbraio 2010. Il ricordo più lontano resta forse l’unico ad albergare nella nicchia giallorossa del cuore di Cicero Joao de Cesare, per tutti Cicinho. Cinquecento romanisti accolsero il suo arrivo nella Capitale, due anni e mezzo fa: di quell’amore, oggi, non c’è traccia. Neanche nella nostalgia. Il pensiero del terzino ormai è altrove: “Torno al San Paolo, a casa mia, dove ho vissuto la fase migliore della mia carriera. Non vedo l’ora di salire sull’aereo e andare in Brasile“, il sussulto di Cicinho, dopo il via libera della Roma. Oltreoceano, il giocatore si tratterrà almeno fino al prossimo 30 giugno, Coppa Libertadores permettendo: se il San Paolo sarà ancora in corsa, il prestito potrebbe essere prolungato al 20 agosto. Della clausola non fa menzione il comunicato ufficiale di Trigoria, mentre Cicinho spiega: “Qualora il San Paolo dovesse arrivare in finale della Libertadores, mi fermerò per altri tre mesi“.

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