Calciopoli: l’intercettazione sul “referto Totti”

 Calciopoli: ecco il testo di una parte dell’intercettazione del 24 novembre 2004. In una telefonata fra Bergamo e Pairetto si discute dell’operato del quarto uomo Ayroldi, colpevole di aver alterato il referto arbitrale su Francesco Totti.

Bergamo: “Ho saputo che in Roma Roma Roma Roma….(ndr non ricorda la partita, era Roma-Palermo 1-0 del 24/10/2004) era il quarto (ndr riferito ad Ayroldi che era il quarto uomo)….dunque è successo questo. Alla fine della partita Totti lo ha mandato a cacare (ndr Trefoloni arbitro della partita)…e lui avrebbe dovuto scrivere…no che ha mandato a cacare lui, ma che ha mandato a cacare Trefoloni e nello spogliatoio ha detto lui che se doveva scrivere questa cosa….insomma ha fatto un discorso non chiaro ed stato ascoltato non da Matteo. Quando sono arrivati giovedì all’allenamento, questo cretino di Ayroldi, in allenamento, parlando con Matteo, ma gli altri arbitro sentivano, ha detto meno male che non ho scritto di Totti perché poi ripensandoci…te lo immagini giocavano con la Juventus e metti caso che lo squalificavano e perdevano, poi davano la colpa che non c’era Totti.

Bergamo: “Non ricordo di aver avuto contatti con Sensi”

 Paolo Bergamo, ex designatore arbitrale, è intervenuto a Radio Power Station, sul suo coinvolgimento nel processo di Calciopoli. Ecco l’intervista completa:

Come va dopo l’udienza di Martedì? Quali sono le sue sensazioni?
“Sensazioni: finalmente dopo 4 anni è stato riconosciuto quello che dicevo da tempo. Cioè che il mio numero messomi a disposizione dalla Figc era conosciuto da tutte le dirigenze dei Club della serie A. E quindi io parlavo con tutti quelli che avevano necessità di parlare con me. È triste che ci siano voluti 4 anni per riconoscere questo”.
Ieri alla trasmissione di Italia Uno, Le Iene, si è parlato della famosa intercettazione tra lei è Giacinto Facchetti, compianto ex presidente dell’Inter. Ci può dire la verità su questa intercettazione?
“I fatti reali sono molto semplici: nella stagione 2004/2005 il campionato era carico di tensioni come ogni altro campionato del resto. Per l’Inter era una stagione molto difficile e nel girone di andata su 19 gare aveva fatto 13 pareggi. La squadra non aveva ancora un assetto tecnico definitivo. Quindi le telefonate con gli esponenti dell’Inter erano molto frequenti come quelle con altre società che avevano bisogno di tranquillità e chiarimenti. Per giunta non c’era niente di illegale e da nascondere. Erano telefonate soprattutto in prossimità di grandi match”.

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