Marco Carbone, Vice Presidente Organismo di Conciliazione ADR Network di Roma: “Impugnare il lodo è improbabile”

 Da Lasignoraingiallorosso.it:

Marco Carbone, Vice Presidente dell’Organismo di Conciliazione ADR Network di Roma, è intervenuto in diretta alla trasmissione radiofonica della Signora in Giallorosso per chiarire, in qualità di esperto, alcuni aspetti della delicata vicenda dell’arbitrato Italpetroli-Unicredit.
Ecco le sue dichiarazioni:
ARBITRATO, COME FUNZIONA: “L’arbitrato è una soluzione che si ottiene fuori dalle aule di giustizia ordinaria. Il ricorso a questo tipo di procedimento deve essere stabilito espressamente in un contratto firmato dalle parti. In questo caso Unicredit e Italpetroli hanno deciso di ricorrere all’arbitrato quando all’atto di stipula del contratto di accensione del prestito di Unicredit nei confronti di Italpetroli, le parti hanno inserito una clausola in cui stabilivano espressamente che in caso di controversia sarebbero ricorsi all’arbitrato.
Nel contratto sono stati previsti 3 arbitri: 1 Nominato dalla banca, 1 nominato da Italpetroli, ed infine uno nominato congiuntamente dalle parti, il Prof. Cesare Ruperto. Questi non sono avvocati di parte, ma sono arbitri facenti parte di un collegio. In questo caso sono il Prof. Gabrielli, Il prof. Baccarella e il Prof. Ruperto. Tutti e 3 hanno l’obbligo di imparzialità“.
GARANZIE: “Al momento dell’accensione del prestito ad Italpetroli non sono state chieste garanzie perchè era un cliente conosciuto, in situazioni ordinarie questo non succede“.

Italpetroli – Unicredit: cronistoria. In giorni, più di 365; in euro, più di 325 milioni

 Gli intrecci tra Italpetroli e Unicredit risalgono a più di un anno fa: era il 28 maggio 2009 quando la famiglia Sensi in blocco (Rosella, Silvia e Maria Cristina) viene convocata per la prima volta negli uffici della società di credito per fornire garanzie rispetto al debito accumulato dalla holding petrolifera. 325 milioni da ritornare con pagamenti dilazionati in più tranches: tuttavia, mancato il versamento della prima rata, sono poi venuti a mancare anche gli altri. La ricostruzione di quanto accaduto in questi 12 mesi, in attesa di conoscere gli sviluppi dei prossimi giorni, è stata dettagliata dai giornalisti de Il Corriere dello Sport. Testuale:

28 maggio 2009
Rosella, Silvia e Maria Cristina Sensi, accompagnate dal le gale di famiglia Gianroberto Di Giovanni, vengono convocate dal dottor Paolo Fiorentino, numero due di UniCredit. La banca chiede garanzie per il rientro dal debito dopo il mancato pagamento della prima rata prevista (circa 130 milioni di euro). E’ una sorta di ultimatum.

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