Pizarro ai minatori cileni: “Siate forti”

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 Il Romanista:

La testa all’Olimpico, il cuore dall’altra parte del mondo. Per David Pizarro, quella di stasera non sarà una partita come le altre. L’esordio della Roma in campionato capita infatti nel ventiduesimo giorno che trentatré minatori cileni trascorrono intrappolati in una miniera di rame e oro nel deserto dell’Atacama. Il Pek non ha dimenticato di far arrivare un pensiero ai lavoratori prigionieri: «Io sono con voi e vorrei poter fare qualcosa, ma posso solo mandarvi un messaggio dicendovi di non mollare e so che non lo farete, perché noi cileni siamo caparbi e non ci arrendiamo mai di fronte alle difficoltà. Sono con voi e sono sicuro che presto potrete riabbracciare le vostre famiglie. La vita vi ha riservato una prova durissima – ha aggiunto -, per chi, come voi, ha sempre lavorato duro. Siate forti e resistete: tutto il Cile, e non solo, vi sta seguendo». Per i trentatré minatori, il dramma comincia lo scorso 5 agosto, quando all’interno della miniera di San Jose a Copiaco, circa 830 chilometri a nord della capitale Sanitiago, il crollo di una galleria fa sì che tutti i minatori che vi lavoravano restino bloccati in un’area di 50 metri quadrati, a 700 metri di profondità. All’inizio si teme il peggio, ma sono tutti vivi. Per tirarli fuori ci vorranno mesi perché le operazioni di soccorso sono rese estremamente complicate dal rischio di altri cedimenti. Il governo cileno ha chiesto aiuto agli esperti della Nasa per consigliare i soccorritori sulle tecniche di sopravvivenza in spazi limitati per lunghi periodi. Nonostante i chilometri che lo separano dal suo paese, il Pek è sempre molto attento alle vicende dei suoi connazionali al di là dell’oceano. Due anno fa, quando una violenta scossa di terremoto devastò Valparaiso, la sua città natale, Pizarro si diede da fare per portare aiuto alla popolazione. Con il messaggio ai minatori, Pizarro sapeva di rivolgersi anche a un suo collega. Fra i terntatré intrappolati a Copiaco c’è infatti Franklin Lobos, 53 anni, ex calciatore del Cobresal e della nazionale cilena. «Me lo ricordo soprattutto per i calci piazzati, riusciva a dare alla palla un effetto del tutto particolare – ha detto Ivan Zamorano, mentre Manuel Rodriguez Araneda (nazionale cileno nel ’62 ed ex allenatore del Cobresal) ha ricordato che «Franklin era una persona affidabile dentro e fuori dal campo. È finito in miniera soprattutto per aiutare i figli a studiare». Stasera il Pek giocherà anche per lui e gli altri trentadue minatori cileni. Pizarro ha un cuore grande, che si riflette nel suo modo di stare in campo. Generoso, sempre nel vivo dell’azione, ha stregato tutti quelli che lo hanno allenato (Mancini a parte).


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