Palermo-Roma: Zamparini, lascia perdere! Simplicio ritrova il passato; su Lazio-AlbinoLeffe dico…

di Redazione Commenta


 ZAMPARINI. L’antivigilia di Palermo-Roma comincia con i fuochi d’artificio. Nulla a che vedere con il posticipo del Barbera (domenica 28 novembre ore 20.45). Purtroppo. Parla Zamparini, riporta il Mattino: “Entro in politica, nè a destra nè a sinistra. Voglio stare dalla parte della gente, i problemi non hanno ideologia”. Piccoli Berlusconi in miniatura – “Silvio non ha mantenuto neanche una delle promesse fatte” – col proscenio privilegiato del contesto calcistico: in attesa di capire in che maniera Zamparini possa “accodarsi” alla gente con problemi; in attesa di conoscere l’ennesima ricetta scevra da principi chiari e visibili, l’effetto prodotto dal patron rosanero è di lasciarsi immortalare. Gli basteranno qualche altra riga e un paio di copertine per distoglierlo dall’intento? Di cuore, si spera che bastino.

 PUNTUALIZZAZIONE. Non spaventa nè preoccupa la boutade – domani l’altro, il veneziano, saprebbe anche stupire dichiarando di essere pronto ad andare in missione sullo Spazio – ma infastidisce – infastidisce! – la superficialità con cui si trattano i temi sociali. Si parli di calcio, ci sto. Però una cosa la dico: sarà marginale, sarà un dettaglio ma la gente con problemi ha dovuto imparare a cinquant’anni a scalare i tetti. Negano diritti, minano la dignità e quelli si arrampicano per reclamarli. Dall’altura di un palazzo, Zamparini l’avranno pure visto. L’avranno pure sentito. Stava chiacchierando ai microfoni di Radio Ies per dire che Pastore e Totti sono fuoriclasse, Menez no. E’ qui che qualcosa non torna e, ci fosse commistione di ruoli, non tornerà mai. Non toccate il calcio, vero; sarebbe un danno speculare, vero: dovessi scegliere, tuttavia, preferirei che il contesto calcistico fosse ghiottoneria per allontanare parecchi politici dal Parlamento piuttosto che avvicinare i presidenti alla cosa pubblica e trasformare l’emiciclo in una curva. In un movimento d’opinione. Che mondo sarebbe, se un presidente di calcio fosse onorato di fare il presidente di calcio e un politico lo fosse altrettanto di fare il politico. Non quest’Italia. Sicuro.

 ROMA.
Il freddo di Trigoria, stamattina: tutti in campo alle 11. Mancavano Doni e Adriano; Taddei, Perrotta e Okaka hanno fatto differenziato. La partitella tra i due schieramenti voluti da Claudio Ranieri è stata intensa. Il testaccino ha fatto lavorare nello stesso gruppo Menez, Borriello e Totti. Se è vero – come è vero – che ultimamente le indicazioni captate nel corso degli allenamenti sono più attendibili delle parole di Ranieri in sede di conferenza stampa, il tridente (mascherato da 4-4-2) dovrebbe vedere in attacco i due italiani e il transalpino. Panchina, ancora panchina, per Vucinic. Che Pizarro parta dal 1′ lo suggerisce quanto visto al Fulvio Bernardini: al suo fianco De Rossi e Simplicio. Non si ripropone la querelle del centrale da spedire in panchina perchè Burdisso non c’è: la retroguardia è roba di Mexes e Juan, ai lati Cassetti e Riise.

 SIMPLICIO. Il ritorno a Palermo con un dubbio che solo il Barbera di domenica sera saprà sciogliere. L’ex rosanero verrà contestato? Verrà applaudito? Le dichiarazioni del brasiliano ai microfoni di Sky Sport sono quelle di chi, il capoluogo siciliano, lo porta nel cuore.
“Tornare a Palermo sarà emozionante, anche incontrare gli amici e la gente che mi ha sostenuto”.
Frasi sentite, il passato non lo si dimentica. Giusto. Però, verrebbe da dire a Simplicio, lo si può accantonare. A vantaggio del presente e, auguriamo noi a lui, del futuro.

 MONTELLA. Torna tra i banchi l’Areoplanino per affermare l’importanza delle regole ai giovani. Raccontare la propria esperienza di vita e quella professionale. I due ambiti, per quel che concerne Montella, si sono conciliati nell’esperienza di un professionista che ha saputo mostrarsi uomo. Sul rettangolo di gioco, nelle scelte successive. Perchè, come decine di colleghi, avrebbe potuto vivere inventandosi un mestiere facile e alla portata di tutti ma, anzichè trincerarsi nella esclusiva figura dell’opinionista televisivo, Vincenzo ha optato per il ruolo di guida nei confronti dei più giovani. Stesso sogno coltivato dal partenopeo, l’augurio è che sappia essere riferimento, anche con i giovani che si stanno formando, esemplare. Alzi la mano chi ha dubbi che possa essere così. Nessuno? Concordo.

 RICHIESTA. Ai calciatori della Roma, a Ranieri. Vincere sempre, non mollare in nessuna circostanza? Certo. Ma, stavolta, c’è qualcos’altro. Nella differenza – enorme, abissale – tra i due modi di intendere il tifo tra giallorossi e laziali potremmo scrivere enciclopedie (qualcuno ricorda il sostegno all’Inter nella gara dell’Olimpico dello scorso campionato? Basta a evidenziare una diversità enorme?). Però: la mamma degli imbecilli è sempre incinta. Ed è ovunque. La richiesta: semmai capitasse che qualche pseudo tifoso giallorosso si metta a emulare quei quattro deficienti che ieri hanno ululato dietro a Stefano Layeni, calciatore nero e italiano a tutti gli effetti che milita nell’AlbinoLeffe, allora in quel caso Totti faccia il totti, De Rossi faccia il De Rossi e Ranieri faccia il Ranieri. Fermatevi, richiamate all’ordine, dissociatevi con effetto immediato. Sarebbe la maniera migliore di rappresentare Roma e la Roma ma anche il modo per farla finita con i qualunquismi. Dicono: “tanto sono tutti uguali”. Vi piacerebbe…

 PRECEDENTI.
Il Palermo ospita la Roma per la 23.a volta: le 22 precedenti sfide vedono i rosanero prevalere per gli 8 successi a fronte delle 7 sconfitte.
L’ultimo pareggio, 7 quelli complessivi, si è verificato il 23 settembre 2009: 3-3 nella 5.a giornata del campionato di Serie A 2009/10 (Brighi al 20’, Budan al 40’, Burdisso al 44’, Miccoli un minuto dopo, Nocerino al 56’, Totti all’88’ su rigore).
L’ultima vittoria della Roma risale al 2007/08: 2-0, in virtù dei gol di De Rossi (4’) e Aquilani (27’).

 PROBABILE FORMAZIONE GIALLOROSSA.

SERIE A: PALERMO-ROMA
(Stadio Renzo Barbera – 28 novembre 2010 – ore 20.45)

ARBITRO:
Brighi di Cesena
INDISPONIBILI: Taddei
IN DUBBIO: –  Perrotta
SQUALIFICATI: – Burdisso
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2): Julio Sergio; Cassetti, Mexes, Juan, Riise; Pizarro, Simplicio, De Rossi; Menez; Totti, Borriello.
BALLOTTAGGI: Vucinic/Totti


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