Mondiali 2010, parla C. Ronaldo: “Sono qui per essere il migliore”

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 Cristiano Ronaldo, già in Sud Africa per i Mondiali 2010, è intervenuto appena dopo la vittopria dell’Argentina di Leo Messi per elogiare la Pulce e confermare quel che ha sempre detto: “Voglio essere il migliore“. Lo spirito di CR9 è lo stesso che gli si riconosce da che sta al vertice del calcio: spocchia e sicurezza dei propri mezzi. Da repubblica.it

Il Portogallo non ha mai vinto niente, e si è qualificato solo con gli spareggi: è questa la sua motivazione in più?
“Non ne ho bisogno. Io voglio essere il giocatore più importante del mondiale, sono qui per esplodere, il mio scopo è essere sempre il migliore. Ci provo da quando avevo due anni, poi cinque, poi dieci, poi venti, e per riuscirci faccio le stesse cose di allora”.
Lei non segna in una partita ufficiale con il Portogallo da due anni: non sono un po’ troppi?
“I gol sono come la salsa ketchup: quando escono fuori di colpo, non si fermano più”.
Vuole diventare il capocannoniere dei mondiali?
“Mi basta che si vinca la coppa”.
Avete realmente questa possibilità?


“La cosa più difficile è passare il primo turno: dobbiamo eliminarne due tra Brasile, Costa d’Avorio e Corea del Nord, non è facile. Però, passato questo ostacolo, nel “mata mata” (l’eliminazione diretta, n. d. r.) può succedere qualunque cosa”.
Cristiano Ronaldo contro Kakà, i due assi del Real Madrid che aveva speso una follia e non ha vinto. In Spagna ha giocato meglio lei, però.
“Forse Ricardo ha avuto qualche problema d’ambientamento, come accadde a Benzema che pure è un campione. Per me è un onore e un privilegio essere suo compagno, e sono sicuro che disputerà un grande  mondiale. Solo, spero non troppo grande. Kakà scriverà la storia del Real Madrid”.
Messi è più forte di lei?
“Ha vinto la prima, dunque ha ragione. Non so chi è più grande, dico solo che contro la Nigeria mi è piaciuto molto. Però la coppa non è mai una sfida  individuale: vince o perde la squadra. Io non gioco da solo, non faccio miracoli. Per raggiungere l’obiettivo bisogna essere in grande condizione almeno in sette o in otto, due o tre non bastano, io da solo tanto meno”.
Se superate il turno potreste trovare la Spagna: paura?
“Certo che no! Nel caso, faremmo di tutto per batterla. Non è insuperabile”.
Martedì debutterete contro la Costa d’Avorio: ancora incerto Drogba.
“Grande giocatore, però non possiamo pensare solo a lui. Quella è una partita da vincere a ogni costo”.
Male gli inglesi, non trova?
“Mi è spiaciuto che non abbiano battuto gli Usa, in quella squadra ho un sacco di amici, Rooney specialmente: non sono d’accordo con chi lo ha criticato. Piuttosto, abbiamo avuto la conferma che non esistono avversari comodi: la Corea del Sud, per esempio, mi ha impressionato”.
A proposito di critiche: lei cosa pensa delle vuvuzelas?
“Un problema concentrarsi con quel baccano, però non decido io”.
E il pallone ufficiale le piace?
“Difficile da controllare, va un po’ dove vuole, ma dopo tre settimane di allenamenti direi che ho superato il problema e lo farò andare dove voglio io”.


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