Menez: “Mi dispiace se ho deluso i tifosi, mi riscatterò”

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 Da Leggo:

«Excuse moi». Jeremy Menez fa un passo indietro. La sostituzione, la maglia gettata in panchina, la fuga negli spogliatoi: domenica scorsa, durante la festa di Totti e compagni per il quinto derby vinto di fila, l’unica faccia rabbuiata era la sua. Menez era partito per la prima volta da titolare nella Roma di Montella. Cinquantasei minuti di niente, irritanti e poi la sostituzione con Taddei sullo 0-0 fra i fischi d’un pubblico che lo ha spesso acclamato come fenomeno, ma che in questa occasione non gli ha concesso alibi. E non ne aveva. Jeremy però la sostituzione non l’ha presa bene: è uscito con la faccia bassa e, tanto per far capire meglio il suo stato d’animo, ha gettato maglia in panchina e poi in canottiera è fuggito negli spogliatoi. Lunedì sera Menez non era neanche presente a una cena che ha visto protagonisti quasi tutti i suoi compagni. Il francese ha preferito rifugiarsi nella sua Parigi per due giorni. Comportamenti che non sono piaciuti a Montella così come ai tifosi giallorossi. Proprio a loro, dopo aver meditato su questa domenica vissuta al rovescio, Menez chiede scusa: «Mi dispiace se ho deluso i tifosi, ho agito d’istinto. Non credevo di aver giocato male per questo mi sono arrabbiato». Ma la rabbia non è un benefit di cui può godere un giovane rampante. Menez ha capito che deve voltare subito pagina e la squalifica di Vucinic gli apre un’altra porta: domenica potrebbe avere ancora una chance contro la Fiorentina. «Voglio riscattarmi in campo per far cambiare idea a Montella come ho fatto con Ranieri». Con la vecchia gestione, infatti, dopo un avvio difficile, Menez ha conquistato un posto stabile in squadra e ottenuto tre convocazioni con la nazionale francese: «Ranieri mi ha aiutato molto a crescere. E’ stato quasi come un secondo padre, mi ha dato disciplina», confida Menez, l’unico a manifestare rimpianti con una gestione non certo esaltante. Con l’arrivo di Montella, «Houdini» (come lo avevano ribattezzato compagni e tifosi accostandolo al celebre mago francese) è tornato a fare l’apprendista. L’Aeroplanino in queste prime 5 partite gli ha preferito spesso il veterano Taddei, più bravo a tenere fede ai compiti di un modulo (il 4-2-3-1) che richiede un ritorno costante degli esterni. «Jeremy ha le qualità e si vedono – ha dichiarato Montella nel post-derby -. Ha velocità, resistenza,dribbling, ma non sempre aiuta il compagno. Deve migliorare in questo. Il calcio internazionale è veloce, bisogna essere più propositivi: si protesta meno e si pensa a correre». Insomma, il tecnico non nasconde la delusione nei confronti del francese. Menez dal canto suo non sembra più disposto a fare anticamera e dopo tre stagioni in cui sono state più le ombre che le luci, potrebbe partire, destinazione Premier Leaugue. Il suo connazionale Wenger lo aspetta all’Arsenal pronto a sborsare quasi 20 milioni per un talento finora incompreso. E, va detto, anche difficile da comprendere.


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