La Roma è di Julio Sergio

di Redazione Commenta


 Francesco Totti lo ha premiato nella trasmissione Le Iene, Claudio Ranieri lo ha dichiarato alla conferenza della vigilia della semifinale di coppa Italia contro l’Udinese: il merito della vittoria nel derby è di Julio Sergio. Ecco l’articolo del Corriere dello Sport sul portiere brasiliano:

Dicono che i portieri siano uomini soli. Quando non giocano, non se li fila nessuno. Quando giocano, sono impallinati dagli avversari e restano lontani dalle emozioni costruite dai compagni Julio Sergio ora sente che non è vero. Ranieri gli ha assegnato il merito del derby: “La svolta del derby è stato il rigore parato da Bertagnoli”, come lo chiama lui. Totti davanti alle telecamere delle Iene ieri, non ha avuto dubbi nel voto da inviare alla sua sentinella: “Dieci”. Lobont, la riserva della riserva, è entrato in campo a fine partita per difenderlo dalla rissa con i giocatori della Lazio. Infine la Roma, intesa come società, sta per rinnovargli il contratto fino al 2014, con stipendio quadruplicato (un milione netto a stagione). Non male per un ragazzo di 31 anni che ha conosciuto la serie A soltanto il 30 agosto, all’ultima tappa del percorso romanista di Spalletti, rimontando posizioni a Doni, Lobont e perfino Artur. Julio Sergio, persona a modo e brasiliano mansueto, amante dei libri e teatrante mancato, è diventato così importante che giocherà anche stasera ad Udine in Coppa Italia. Fiducia assoluta ed inattaccabile. Magari un giorno riuscirà pure a ridere della definizione di “miglior terzo portiere del mondo”, la tipica etichetta che condanna chi si è fatto da solo senza alcuna colpa, eccetto quella di aver sorpreso gli altri. Adesso Julio Sergio è il portiere della Roma e basta. Si è guadagnato il posto giorno dopo giorno, partita dopo partita. Accolto con sospetto, sia dai tifosi che dai compagni, dal derby di andata ha definitivamente cancellato i dubbi. La parata su Mauri resta una perla non così lontana dal famoso miracolo dell’inglese Banks su Pelè ai Mondiali di Messico ’70. E il rigore arpionato a un altro Sergio, il laziale Floccari, gli ha aperto un posto tra i più amati portieri di sempre nella hall of fame giallorossa; quasi al livello di Masetti e Tancredi, rispettivamente custodi del primo e del secondo scudetto; molto più di Antonioli, vincitore del terzo. Chissà se “Bertagnoli” riuscirà ad  essere il quarto, al primo anno da protagonista dopo tre da spettatore.


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