Greco si fa spazio tra le seconde linee

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 Dalla Gazzetta dello Sport:

Il bianco e nero di Parigi è forse lo sfondo giusto per la storia di Leandro Greco: il primo gol con la Roma al Parco dei Principi, il messaggino della moglie Francesca che ha seguito la partita davanti alla tv con il piccolo Gabriele, 2 anni. Quando Leandro ha segnato, Francesca, una bella ragazza veronese, ha allargato il sorriso e ha gridato a Gabriele «guarda che bel gol ha segnato papà».

Il messaggino, il primo di una lunga serie, ha scaldato il cuore a questo romano di 24 anni, diventato improvvisamente protagonista in una città che lascia sempre il segno. Cambiando una semplice lettera, si passa da segno a sogno ed è quello che coltiva Leandro: «Restare a Roma sarebbe bello. La Roma è la mia casa». Da San Basilio a Parigi. Ma ci voleva Parigi per dare una scossa alla storia di Greco. Leandro è nato in uno dei quartieri più popolari di Roma e ha cominciato a giocare sul campo del San Cleto. A 10 anni, la svolta: il trasferimento alla Roma. In giallorosso, Leandro ha fatto tutta la trafila delle giovanili, fino alla prima squadra: Casaroli, Mattioli e De Rossi i suoi allenatori, fino a Bruno Conti, che lo fece debuttare in serie A, a Parma, nel 2005. Un debutto sofferto, perché Greco si era appena lasciato alle spalle una brutta storia: una vescica mal curata gli aveva provocato nel 2004 una setticemia, un malanno serio. Si rischia la pelle. Dopo le due partite con Bruno Conti, il ritorno in Primavera e la frenata. Nel 2006, l’inizio del pellegrinaggio. Due anni a Verona, con Ventura che stravedeva per lui e Ficcadenti. Lo spareggio perso con lo Spezia e la caduta in C1 furono un colpo durissimo. Il caos nella terza serie, il secondo anno: il licenziamento di Colomba, il rischio C2. Nel 2008, il passaggio a Pisa, fortissimamente voluto da Ventura. Nel 2009, mezza stagione quasi da clandestino a Roma e, lo scorso gennaio, il trasferimento a Piacenza.

Un romano tranquillo. Diploma di ragioniere, una famiglia sulle spalle perché si è sposato giovanissimo, il legame forte con papà Luigi e mamma Simonetta, Leandro è un romano tranquillo, benvoluto da tutti i compagni, a cominciare da Totti, uno dei primi ad abbracciarlo dopo il gol. Ranieri lo tiene d’occhio. A centrocampo, il traffico è affollato e Greco è tra i cedibili, matra le seconde scelte è quello che sta andando meglio e alla fine potrebbe restare.


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