Futuro Roma: Unicredit accelera al ribasso

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 Futuro societario, l’articolo di Milano Finanza:

Nella notte si è concluso il rapporto ultradecennale tra Alessandro Profumo e il gruppo Unicredit. Questa mattina non mancano i numerosi commenti dei fedeli amici banchieri dell’Ad. “Mi dispiace solo per Profumo che è un amico”, ha detto Pier Francesco Saviotti, Ad del Banco Popolare. E se per Roberto Nicastro, deputy Ceo di Unicredit, Profumo è un banchiere straordinario “un maestro. Ha creato un gruppo destinato a durare con successo nel tempo”, Corrado Passera, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, si è detto dispiaciuto “molto umanamente” per Profumo e “per il nostro settore che perde un grande professionista“. Ma per Massimo Ponzellini, presidente della Popolare Milano, le dimissioni non cambiano niente per il sistema bancario. Un sistema che chiede al più presto un successore al vertice per non tenere sulle spine troppo il mercato dove il titolo Unicredit, che ieri ha chiuso con un ribasso superiore al 2%, oggi cede oltre il 3% a 1,839 euro, sui minimi di seduta. Ieri notte il Cda di Unicredit ha accettato le dimissioni di Profumo e passato temporaneamente le consegne al presidente Dieter Rampl perché guidi il gruppo fino alla nomina di un successore del manager, che lo stesso Rampl ha avuto mandato di identificare e proporre. I candidati più accreditati sono Greco (Zurich), Cucchiani (Allianz) e Nagel (Mediobanca).
Le dimissioni di Profumo non sono di per sé un elemento necessariamente negativo per gli analisti di Intermonte (rating neutral con un target price a 2,15 euro), laddove secondo molti il manager, oltre che pagare per la propria indipendenza, è stato responsabile di una redditività inferiore agli standard di mercato. Non di meno nell’immediato rimane l’incertezza sul nome del sostituto e sul rischio che la nomina risulti il frutto di troppi compromessi, di un board diviso e di crescenti esigenze politiche da ottemperare. Questo periodo di incertezze rappresenterà quindi per la sim un elemento negativo per il titolo. “Nel futuro immediato ci aspettiamo che l’incertezza continui a pesare sul titolo data la visibilità limitata sulla potenziale successione”, sottolinea anche Ubs. Cheuvreux, che ha declassato il titolo da outperform a underperform e tagliato il target price da 2,5 a 1,94 euro, vede quattro rischi potenziali nel breve termine legati all’uscita di Profumo. Un vuoto strategico ai vertici, senza nessun successore ovvio; maggiori rischi di esecuzione dei progetti in corso, in particolare il piano di tagli dei costi; il rischio potenziale di pulizia del portafoglio crediti che darebbe al nuovo Ad una base di paragone più semplice per gestire la banca; la possibilità che il rinnovato potere degli azionisti italiani si tramuti in interferenze politiche maggiori per il management dell’istituto. Si teme soprattutto per la strategia della banca.
“Finora era molto focalizzata sui Paesi dell’Europa centro-orientale, ma il peso di azionisti focalizzati sull’Italia come le Fondazioni comporta il rischio che ciò possa cambiare”, avvertono gli analisti di Kbw (rating tagliato da outperform a market perform, con un target price rivisto da 2,6 a 2,3 euro). Inoltre, solo recentemente Unicredit ha introdotto con il progetto Banca Unica misure volte a incrementare la redditività nelle attività retail italiane e “data la precedente opposizione delle Fondazioni, che ora giocheranno un ruolo nell’indicare il nuovo Ceo, crediamo che queste sinergie siano a rischio e le eliminiamo dalle nostre stime”. Stamani il il vice Ceo dell’istituto, Nicastro, ha voluto rassicurare che il progetto della Banca Unica di Unicredit prosegue “con la massima velocità e la massima accelerazione” anche dopo le dimissioni dell’Ad. E’ infatti un progetto “altamente strategico per il gruppo”, ha aggiunto. Ma i timori del mercato non scemano. Gli investitori sono preoccupati anche della possibilità che alcune seconde linee manageriali lascino la banca in caso di nomina di un Ad esterno e del rischio di eventuali svalutazioni non attese. Credit Suisse, dal canto suo, mantiene il giudizio outperform con un prezzo obiettivo a 2,80 euro, visto che l’azione tratta a sconto del 16% rispetto al settore sulla base del P/E 2012 e che l’investiment case nel medio termine non cambia: la banca continuerà a concentrarsi sulla normalizzazione del costo del rischio.“Il nuovo Ad di Unicredit probabilmente avrà bisogno di alcuni mesi per familiarizzarsi con un gruppo molto complesso ma, dato che i quattro deputy-Ceo continueranno a gestire l’operatività quotidiana della banca, secondo noi la transizione a una nuova leadership dovrebbe essere ragionevolmente tranquilla”. E’ quindi la velocità nella scelta del successore di Profumo l’elemento chiave per riportare fiducia e rassicurare gli investitori.


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