De Rossi tifa Lazio, io al massimo Atalanta e Tiribocchi

Tifare Lazio no. Non ce la faccio. Alla fine ho deciso. Anche se Daniele De Rossi, alla fine di Parma-Roma, lo ha detto senza mezze misure: “Ce la farà a tifare Lazio? Sì, sì, ce la faccio“. Io non ci riesco. Spero nel pari tra biancocelesti e Inter, ovvio, ma provo a prenderla per vie traverse. Non capisco quante motivazioni possano avere – in un ambiente, quello del tifo biancoceleste, che non vuole servire lo scudetto alla Roma su un piatto d’argento perchè sarebbe un’onta incancellabile – Tommaso Rocchi e compagni a dare il massimo contro i nerazzurri. Allora, la prendo alla larga. C’è solo una possibilità perchè la Lazio recuperi – in quattr’e quattr’otto – ogni determinazione per fare bene contro gli uomini di Josè Mourinho: che l’Atalanta batta il Bologna nello scontro diretto di oggi pomeriggio. In tal caso, la classifica si accorcerebbe e le tre squadre (Bologna, Atalanta e Lazio) sarebbero comprese in tre punti. Poi, di conseguenza, se i biancocelesti non facessero nemmeno un punto contro l’Inter, avrebbero da patire fino alla fine.

Anche perchè la prossima della Lazio è a Livorno, contro una formazione che – in scia a una tifoseria pronta a chiederlo – non vede l’ora di fare uno sgambetto agli “odiati” laziali. Il nove maggio, chiaramente, darei continuità ai pensieri e starei con orobici e felsinei. Ovvero, le concomitanti vittorie di Atalanta, impegnata in trasferta sul difficile campo del San Paolo e contro un Napoli bisognoso di punti per raggiungere l’Europa League, e Bologna, in casa contro un Catania che ha poco da chiedere al campionato. Solo nel caso in cui i bergamaschi vincessero lo scontro diretto, credo io, la formazione di Edy Reja dovrà giocare alla morte. Ecco, nessuna fatica a gridare “Forza Tir” e sperare che Tiribocchi ci faccia un regalo battendo il laziale Marco Di Vaio. Poi, al massimo, posso concedermi che settimana l’altra un timido accenno di tifo arrivi pure a Di Vaio affinchè possa castigare gli etnei. Perchè, se sogno deve essere, che sia completo fino alla fine.