L’azionariato Popolare si presenta: “Associazione democratica e popolare, già superati i soci dell’Arsenal”

di Redazione Commenta


 L’Azionariato Popolare per la Roma si presenta. Oggi, a Palazzo Ruggieri, in Corso Vittorio Emanuele II, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dell'”Azionariato popolare per la Roma”. Il fondatore Walter Campanile – insieme ai professionisti che collaborano alla sua realizzazione – ha presenteto i passi di avvicinamento alla nascita dell’associazione, la cui assemblea costituente di 83 componenti si riunirà il prossimo 21 aprile (data della fondazione di Roma) per dare vita all’associazione per l’azionarato popolare. Tra gli ospiti presente anche Paolo Cento, presidente del Roma Club Montecitorio e Massimo Ghini, come testimonial dell’iniziativa. Ecco le parole di Ghini: “Sono qui per il mio amore per la Roma. È difficile prendere posizione parlando della squadra, ma sono attirato da un gruppo di ragazzi intelligenti che mi hanno parlato di un progetto che mi è capitato di esporre. Lavorando spesso in Spagna, sono in condizione di conoscere la loro realtà: lì c’è da anni questo azionariato. La nostra storia cambierà e le cose cambieranno anche qui. Perché non guardare quel modello? L’amore di questa città e per questi colori può essere il motore di questo progetto, questa città, che viene molto spesso criticata, potrebbe dare l’esempio di una proposta innovativa senza eguali. Noi dimostreremmo che l’attaccamento alla squadra non è solo  per le gioie sul campo, ma anche per la partecipazione dei tifosi per costruire un progetto a cui altri guardano con ironia. Possiamo farcela. Chiedo chiarezza nell’esposizione, e a chi riporta chiarezza nel riportare, serve chiarezza da ambo le parti. E scopriremo se questo progetto un domani potrà essere realizzato”.
Queste le parole di Walter Campanile: “Abbiamo iniziato a studiare il testo della Direct Supporter: ci sono dei punti che nella versione italiana non vanno bene. Per esempio non c’è una parola chiave che è collaborazione. Noi siamo tifosi, rimaniamo tifosi e siamo partiti, come la maggior parte di questi casi, da un gruppo in social network la scorsa estate. Nell’ultimo mese abbiamo tentato di informare e di rendere edotti gli utenti sul tema. In Europa ci sono molte realtà di club che usufruiscono dell’azionariato popolare. Attualmente ci sono circa 180 club di vari sport che si stanno confrontando sul tema. La Supporters Direct, che è una associazione ingelse ma ora è divenuta europea, ha lo scopo di creare una responsabile e democratica rappresentanza di tifosi. Noi abbiamo interagito con loro, ma è stato un orgoglio per noi essere entrati a far parte della SD. Domani andrò personalmente a Bruxelles a parlare proprio della nostra iniziativa nel dettaglio. La filosofia condivisa da tutte le tipologie di Azionariato Popolare è che l’associazione sia democratica, che non sia esclusiva, ma popolare, e soprattutto non sia a scopo di lucro. Questi principi sono il fulcro da cui siamo partiti e grazie al supporto dello studio Biamonti abbiamo studiato una fattibilità giuridica prima in campo nazionale e poi sul caso As Roma nello specifico. Ora abbiamo trovato giusto segnalare questi tre punti: denominazione sociale, scopo sociale e la struttura. Tre punti focali che prevedono la presenza attiva del tifoso che vuole partecipare all’iniziativa. Chiediamo aiuto agli organi di stampa per questo. Per scopo sociale e struttura abbiamo sviluppato una proposta che avanzeremo ad un’assemblea costituente. Ultimamente si è parlato dell’assemblea costituente non nella giusta ottica. Per noi sarebbe stato impossibile una votazione pubblica per lo scopo sociale. La nostra idea è stato creare un’assemblea costituente di costituenti/tifosi scelti tra membri di politica, sport, ma anche semplici tifosi, vogliamo dare voce a più persone possibile. Ci saranno anche tifosi esteri. L’assemblea costituente avrà il compito di approvare la struttura approvata e lo scopo sociale. Poi verrà sciolta. Non ci saranno tifosi di serie A e B. La data scelta è il 21 aprile 2010. 83 tifosi la costituiranno, come gli anni della Roma. La prima proposta: entità democratica per sostenere la società assistendone la crescita sportiva; creare dei benefici per gli associati; diffondere la nostra storia e accrescere la passione per i colori nel mondo per allargare la fan base romanista. Nello studio con vari progetti abbiamo visto che una tifoseria così numerosa ha bisogno di un secondo organo: un’assemblea rappresentativa. Un’assemblea che sarà composta da un numero di associati uguale ad una percentuale ancora da definire, a sorteggio tra tutti gli associati. L’organo avrà il compito di nominare gli organi: consiglio direttivo con voto di lista, cioè ci saranno dei candidati con requisiti di onorabilità e competenza e saranno votati direttamente con l’assemblea e dovranno essere membri da almeno due anni. Il presidente sarà eletto direttamente da assemblea generale. Tutti gli associati potranno specificare una preferenza tra i 9 del consiglio direttivo. Abbiamo previsto anche un presidente onorario ed  una struttura di controllo: cioè un collegio sindacale che vigilerà. Poi un revisore esterno che eserciterà un controllo contabile. Per quanto riguarda le quote ci sono varie tipologie. Per l’associato base sono 150 euro, per i primi tifosi (da 0 a 5 anni) 25 euro; primi calci (6-10 anni) 50 euro; giovani leve (11-15 anni) 75 euro; under 18 (16-18 aanni) 100 euro. L’associato estero, che va tenuto in grande considerazione perchè affronta problemi che spesso vengono sottovalutati e che per primi sono vicini alla squadra, 120 euro. Associato onorario 10.000 euro. Associato istituzionale 1000 euro . Dopo l’Assemblea costituente  vedrà la luce un Comitato di Coordinamento, secondo i dettami ricevuti dall’unione Europea,  il quale si impegnerà a titolo gratuito a far entrare a regime l’associazione, fino ad una sua autonomia gestionale su base democratica. Esiste poi un progetto nel progetto: myroma.it. Vorremo creare un social network dedicato esclusivamente alla Roma, un progetto per tutti i romanisti in tutto il mondo. Di questo ne parlerà Volpi“.
Le dichiarazioni di Alessandro Volpi, amministratore delegato della Halo software: “Vorremmo far partecipare tutti i romanisti che per distanza o limitazioni non possono essere fisicamente vicini. Abbiamo approfondito il discorso geografico e quello di far diventare myroma.it un contenitore d’emozioni. Il web servirà per raggiungere tifosi che non sono nella nostra città. Primo punto: non possiamo fare a meno dei contributi dei tifosi. Vogliamo coinvolgere i tifosi di culture e lingue differenti, presentare i luoghi dove viene vissuto il tifo che non sia lo stadio e dare a tutti la possibilità di presentarci i loro luoghi, anche per condividere la loro passione. Imparare a conoscere i tifosi all’estero, è un’iniziativa sociale per allargare gli orizzonti. Vogliamo dare spazio a tutti gli associati, vogliamo il contributo di tutti: dal video al messaggio dopo una vittoria o una sconfitta per creare così un archivio consultabile e creare un luogo virtuale dove incontrarsi”.
Le domande:
Cosa prevede collaborare al capitale di As Roma? Come si pone nei confronti dell’attuale proprietà?

La risposta di Mario Sacchi, di Envet: “L’obiettivo è assistere o sostenere la società anche attraverso la partecipazione al capitale sociale. L’obiettivo potrebbe essere anche attraverso la partecipazione al capitale sociale, che dovrà esserci, ma non potrà essere una crescita nel capitale sociale, ma sarà una quota minoritaria”.
La risposta di Campanile: “La cosa più importante è tornare ad essere uniti. Meglio avere un’azione a nome di un milione di persone che un milione di azioni a nome di una persona”.
Tutti gli organi per le nomine prevedono due anni di militanza?
“No, non abbiamo specificato il tempo perché dobbiamo analizzare i presupposti giusti per far partire tutto. Dovremo specificarlo nei prossimi mesi per arrivare all’assemblea costituente a carte scoperte. Poi ci sarà una data successiva per avviare il processo democratico”.
La risposta di Pietrro Ilardi dello studio Biamonti: “Sarebbe impossibile, è l’assemblea generale che nomina i propri organi. All’inizio, andando dal notaio, non saremo in grado di presentare l’assemblea generale. Appena saremo in grado scatteranno le modalità illustrate”.
C’è un rappresentate della società? È stato invitato? È stato presentato alla società il progetto?
La risposta dell’avvocato dello studio Biamonti: “Il progetto prende le mosse dalla realtà locale. Una situazione societaria, la Roma è quotata in Borsa e prende le mosse anche da questo. In Europa abbiamo società che nascono come società sportive in cui l’aderente è socio e si sono sviluppate su questa modalità patrimoniale. All’Amburgo non hanno bisogno, ad esempio, di un azionariato. Ma l’associazione ‘amici dell’Amburgo’ alimenta la vita del tifoso, coordina la vita del club, dei sostenitori, raggruppando migliaia di aderenti. L’Arsenal non è in mano ai tifosi, ma un gruppo ha una quota di minoranza che non cambia la vita nell’Arsenal, ma consente la partecipazione e il coinvolgimento degli appassionati del club. La Roma è indubbiamente l’oggetto di questo progetto”.
La risposta di Campanile: “Prima di capire dove porterà dobbiamo capire cosa sia l’Azionariato Popolare. Poi sarà possibile capire. Io guardo l’aspetto sociale, ho chiari dei progetti che non posso illustrare, ho chiaro cosa serve. Un consultivo? Si, possibile. Io ho parlato di collaborazione, non ho invitato istituzioni perché saranno contattati in seguito. Oggi Campanile non può essere apprezzato perché non abbiamo fatto nulla, ma sono certo che la passione e l’impegno che stiamo mettendo saranno apprezzati. La Roma è stata invitata, così come le istituzioni. La loro assenza la comprendo in termini positivi: sono certo che una volta che la cosa partirà con il nostro impegno e la nostra serità sarà premiata. Sulle adesioni morali abbiamo già superato quelle dell’Arsenal. Questo è un punto di partenza. Capisco che molti la guardano esternamente con attenzione, permettetici però di aiutare la nostra Roma. Da altre parti lo fanno e quindi fatelo fare anche a noi. Tutti esigono un grande impegno e un attaccamento alla maglia: io lo sto facendo. Essere romanista non è solo una moda, ma un modo di essere. Se vai a Barcellona, il tifoso del Barça ha un atteggiamento, mentre il socio un altro. Da noi la tifoseria può evolversi”.
Che margine di operatività ci può essere?
La risposta di Campanile: “L’azionariato popolare si pone proprio lo scopo di collaborare, chiediamo di interfacciarci in maniera propositiva, democratica e responsabile. E’ ovvio che oggi non c’è, ma se lo fosse già l’azionariato popolare sarebbe già partito. Vogliamo essere in grado di poter dare un aiuto alla Roma, a 360°. Ho in mente una maniera precisa di come possiamo intervenire già da oggi. Ma questo non è il momento per svelare queste cose“.
La risposta di Sacchi: “NOra dobbiamo vedere come l’associazione potrà svilupparsi, dobbiamo valutare prima il bussiness-plan e poi valutare insieme. Noi partiamo da una società quotata in borsa, che ha  un certo valore. Con le quote associative potremmo far si che ci sia una rappresentanza nella società della Roma, ma solo una quota di minoranza, anzi fortemente minoritaria. Questo però non è direttamente collegata al peso che questo tipo di associazione potrà avere”.
Dove vanno i soldi della quota associativa?
La risposta di Campanile: “Tutti i costi e le spese saranno resi pubblici. Sarà tutto reso pubblico, ci sarà anche un revisore esterno”.
La risposta di Sacchi: “C’è un soggetto terzo. Normalmente non c’è un revisore esterno. Questa associazione ha scelto un revisore esterno, come non fosse una associazione”.
La risposta di Ilardi dello studio Biamonti: “Il lucro soggettivo è vietato. Nessuno degli associati potrà mettersi un euro in tasca. Non il lucro oggettivo: la società potrà svolgere attività commerciale. Questo si rifà al modello delle società di capitale: c’è un revisore esterno. Il meccanismo di elezione è per evitare che si creino correnti di pensiero che influenzino la scelta dei candidati. Poi vorrei sottolineare dei punti: la Roma. Qui ci sono due interlocutori, uno è potenziale, quello che esiste è la Roma. Siamo noi che dobbiamo dimostrare di diventare interlocutori credibili. Magari la prossima volta ci chiederemo perchè la Roma non c’è. E’ vero che abbiamo preso spunto dall’Europa, e l’Europa si spinge a questo: Platini parla di autofinanziamento. Se si creano situazioni di stabilità si creano situazioni di autofinanziamento. Cosa c’è di più stabile dei tifosi? In Inghilterra ci sono miliardi di sterline di debiti, se dovesse essere creata una legge, che c’è già in Germania, che obbliga una percentuale di azionariato popolare nelle società sportive noi saremmo i primi”.
Perché non ci sono i rappresentanti dei Roma Club?
“Alcuni ci sono. Abbiamo già aperto un canale di dialogo. Abbiamo invitato tutti. Mi rendo disponibile per andare ovunque a parlare del progetto”.
Tifosi vip nel progetto?
La risposta di Campanile: “Ci saranno personalità di spicco. Ma anche moltissimi ragazzi di 20 anni che lavorano in un call center. Siccome deve essere democratica anche il giorno della costituente dobbiamo arrivare con il maggior numero di persone che ha detto ‘sì’. Chi vorrà aderire avrà sentito parte del progetto, abbiamo parlato con molti persone. Alcuni nomi fatti e resi pubblici non sono veritieri. Persone importanti di musica, finanza, politica, no, non sono quelli. Massimo Ghini si è presentato e sarà membro della costituente. Stiamo scegliendo insieme, per capire se c’è la curiosità verso l’azionariato popolare. In Italica non c’è  curiosità per questo”.
La risposta di Ilardi: “Si chiama costituente perché ci siamo rifatti ad un avvenimento in cui delle persone diverse, ma unite da un fine comune, si sono unite per condividere il loro sentire comune. Noi non possiamo escludere nessuno. Né l’attore, né il fruttivendolo. Ci siamo sentiti di tenere all’esterno i giornalisti perché il giornalista informa. Poi se tifa Roma”.
Quali sono i benefici per gli associati?
La risposta di Campanile: ”La presentazione di myroma vuol dire acquisire credibilità, ma i benefici nascono da un confronto con la controparte. Abbiamo chiari quali sono. Io amo molto una cosa che fa il Barça: creare una struttura di accoglienza per facilitare il vivere la Roma dei tifosi all’estero. Sarebbe una cosa meravigliosa. In mente ho tantissime cose. Poi, l’appetito vien mangiando”.
La risposta dell’avvocato Biamonti: “La partecipazione al capitale sociale è una delle modalità, non è esclusiva. Un esempio di quello che si può fare: il Colonia ha una tifoseria accesa, i tifosi avevano acceso una sottoscrizione popolare per aiutare la società a riacquistare Podolsky. Sono esempi. Poi questi spunti vanno a confrontarsi con il successo dell’iniziativa”.
Fra gli 83 soci costituenti c’è anche Angelini?
La risposta di Campanile: “No”.
Va calcata la mano sul fatto che sia un associazionismo per l’affermazione dei principi?
La risposta di Campanile: “Possiamo iniziare a parlare di azionariato. Partiamo da questo, poi vediamo”.
I soldi poi andranno per il mercato della società?
“Per legge i soldi non posso andare in tasca agli associati. Per chiarezza ci sarà un organo specifico per decidere come spendere quei soldi. Sarà possibile verificarlo nell’approvazione del bilancio. Se il secondo anno verrete delusi potrete non sottoscrivere più la quota associativa. La trasparenza è garantita”.
La risposta di Luigi Biamonti: “Quanto Pietro Ilardi mi parlò di questo progetto rimasi scettico. La vidi una cosa non fattibile per la difficoltà di approccio al problema e la risoluzione del progetto giuridico. Quando ho conosciuto Campanile ho trovato una persona con idee chiarissime, abbiamo riflettuto se imbarcarci in questa avventura. Ho dato il semaforo verde perché mi è risultata di estrema chiarezza per raggruppare il popolo giallorosso e dare una struttura che potesse accorparli. Sentirsi parte di un organismo giuridico può cementare, fa sentire parte di una struttura più ampia”.

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