Cassetti: “Derby Roma-Lazio in coppa Italia? Ci sarà grande tensione”

di Redazione Commenta


 Il pareggio di ieri sera a San Siro contro il Milan ha messo la parola fine alla rincorsa a un posto nella prossima Europa League attraverso la strada del campionato; ma per i giallorossi resta ancora aperta la possibilità di centrare l’obiettivo attraverso la conquista della coppa Italia contro la Lazio. Intervenendo ai microfoni di Rete sport l’ex terzino destro della Roma, ora in forza al Watford, Marco Cassetti ha parlato non solo della stracittadina del 26 maggio, ma ha anche analizzato i perché della stagione fin qui povera di soddisfazioni disputata dai suoi ex compagni.

Che cosa manca?
“Difficile dirlo. Magari basta anche poco. Bisognerebbe viverla da dentro per capire cosa sia accaduto quest’anno. Perché comunque ha alternato ottime partite a bruttissime partite. Diciamo che è mancata molta continuità”.

Il passaggio Luis Enrique-Zeman può aver inciso? “Non credo. Quando arriva un allenatore nuovo ogni giocatore mette sempre qualcosa in più per far vedere che merita di giocare. Mi ricordo Zeman a Lecce, da quando era arrivato in campo volavamo, e non credo che abbia cambiato la preparazione. Andavamo a velocità doppia rispetto agli altri, e questa è una cosa che non ho visto neanche nel periodo iniziale del campionato”.

Com’è Zeman?
“Mister Zeman è molto particolare. Chiede tanto. Se non sai che tipo è, come può essere successo a molti giovani stranieri, magari questa cosa invece di motivarti ti demotiva”.

Il derby? “Ci sarà una tensione incredibile da parte di tutte e due le squadre. La Roma può mettere la stella d’argento, gli altri possono mettere il bastone tra le ruote per questo obiettivo. E per loro sarebbe il massimo. Non sarà una partita molto semplice dal punto di vista nervoso”.

Hai dei rimpianti per come è finita a Roma?
“Sicuramente, speravo di poter dare una mano durante l’ultimo anno. Ma Luis Enrique mi vedeva solo come centrale difensivo e io non mi sentivo tanto un centrale. A dire il vero anche qui gioco come centrale, ma è una difesa a 3. Luis Enrique invece giocava con i due terzini molto alti. L’unico mio rimpianto è il non aver mai avuto occasione di mettermi a disposizione nel mio ruolo durante l’ultimo anno”.


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