Pagelle Roma-Chievo: si salvano solo Totti e Marquinhos

di Redazione Commenta


 Lobont voto 6: Nel corso di tutta la partita non è stato mai impegnato. Sul gol di Thereau, unica occasione offensiva del Chievo, non può fare nulla: impossibile per il portiere romeno intercettare la conclusione ravvicinata dell’attaccante clivense.

Marquinhos 6, 5: In difesa è una sicurezza: grazie alla sua velocità e al suo spiccato senso della posizione riesce sempre ad anticipare gli attaccanti del Chievo e a stoppare sul nascere le poche iniziative offensive dei gialloblù. Inoltre, dato che De Rossi e Pjanic latitano in fase d’impostazione, è lui a tentare di fare gioco partendo palla al piede dalla retroguardia.

Burdisso 5,5: Impeccabile per tutta la gara ma sul cross di Dramè lascia troppo libero Thereau che da due passi, in completa libertà, segna la rete decisiva.

Castan 5,5: Anche per il difensore brasiliano vale lo stesso discorso fatto per Burdisso. A pesare sulla valutazione finale è la distrazione nel finale di gara. Prova a farsi vedere in avanti ma con risultati tutt’altro che positivi.

Piris 4,5: Liberato da Totti al 34′ serve un bel passaggio, ed è una ‘novità’, a Osvaldo che da due passi spreca. Per il resto una partita opaca, con un’inconsistente spinta in fase offensiva e scarso apporto in quella difensiva: e questa decisamente non è una ‘novità’. (Florenzi 5,5: Prende il posto di Piris e fa meglio del paraguaiano, anche perché far peggio era sinceramente difficile, ma sulla fascia non riesce a rendersi molto pericoloso in avanti con i suoi classici inserimenti)

De Rossi 5,5: In copertura fa il suo e spegne sul nascere, specie nel primo tempo, i pochi contropiede del Chievo. Ma è troppo lento e impreciso in fase d’impostazione e la manovra d’attacco della Roma ne risente visibilmente tanto che le conclusioni a rete dei giallorossi, a fine gare, si contano sulle dita di una mano.

Pjanic 5: Soffre terribilmente la pressione del centrocampo del Chievo. Sbaglia un’infinità di verticalizzazioni senza riuscire mai a servire alla coppia d’attacco Destro-Osvaldo un pallone giocabile. Esce al 28′. (Lamela 6: prende il posto del bosniaco e per lo meno dà un po di vivacità alla squadra svariando su tutto il fronte offensivo e cercando di catalizzare sui propri piedi il gioco d’attacco della Roma. Fornisce un buon assist a Florenzi che non riesce ad agganciare per un soffio)

Dodò 5,5: Nel primo tempo il gioco della Roma latita ed è lui con i suoi dribbling a cercare di saltare il diretto avversario per creare la superiorità numerica. Cala vistosamente nella ripresa quando prima ha sui piedi la palla del vantaggio ma tarda la conclusione e si fa deviare il tiro da un intervento di Andreolli in scivolata, e poi sbaglia praticamente tutti i cross senza riuscire mai a trovare un compagno.

Totti 6: Libera Piris con un perfetto passaggio e da questa iniziativa nasce l’unica occasione da rete della Roma nel primo tempo. Nella ripresa dopo pochi minuti colpisce la traversa e quando Andreazzoli inserisce anche Lamela si sacrifica molto in fase di copertura. Nella Roma ha fatto spesso la differenza, questa volta non ci riesce.

Destro 5: Torna in campo dopo aver saltato le ultime due partite e sembra essere un po arrugginito. Giocando in coppia con Osvaldo lascia all’italo-argentino il centro dell’attacco e prova a svariare sulla fascia. La sua però è una prova incolore: non riesce mai a saltare l’uomo e creare la superiorità numerica, e non tira mai in porta. Come se non bastasse sbaglia l’aggancio su un gran lancio di Totti: avesse stoppato sarebbe stato a tu per tu con il portiere del Chievo.

Osvaldo 5: Dopo aver fatto la parte del leone segnando 4 reti nelle partire contro Siena e Fiorentina, l’italo-argentino non riesce a ripetersi. La colpa di questa prova incolore però non è solo sua dato che i palloni giocabili arrivano dalle sue parti con il contagocce.

Andreazzoli 5: Passare da un modulo, il 4-2-3-1, con cui la Roma aveva raccolto sei punti nelle ultime due partite trovando un buon equilibrio di squadra, a favore del 3-4-1-2 è stata una mossa decisamente sbagliata, così come quella di tenere in panchina Lamela, l’unico in grado con la sua velocità di cambiare ritmo alla squadra.

Maciej Lesiewicz


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>