Ettore Viola: “Condivido a pieno ciò che ha detto mio fratello Riccardo”

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 Ettore Viola, a Teleradiostereo, ha chiarito quanto proferito dal fratello Riccardo in merito al caso Voutrout:

Cosa accadde quella sera precedente a Roma-Dundee?
“Fu condannato Landini a restituire il mal tolto, comunque sia la giustizia civile che quella sportiva diedero ragione a mio padre. I tifosi per festeggiare il presidente imbandierarono Via Porro come mai successe e succederà e per questo vanno ringraziati i ragazzi del Cucs di un tempo. Tutto naque da una voce che mio padre volesse sobillare il posto di Sordillo. Questa storia nota a tutti, appannò l’immagine di mio padre, comunque è una storia chiusa, di grande trasparenza e affetto nei confronti della Roma, di mio padre, sentimento ovviamente sempre ricambiato. Poi sono sincero, dove parla mio fratello Ubi maior minor cessat. Ha parlato di questa vicenda, avrà fatto un errore, però sicuramente Riccardo saprà rimediare. Tra l’altro Maldera, che era diffidato, venne ammonito e quindi squalificato per un fallo venale e non potè giocare la finale con il Liverpool, quindi mi sembra al quanto inutile parlare di partita combinata o corruzione. La storia di mio padre non può essere paragonata a quella di altre squadre come ho letto e sentito in queste ore. L’unica che fu in un certo senso combinata è Roma-Genoa 1-1 con la quale vincemmo lo scudetto, ma furono i giocatori tra di loro perchè ci bastava un punto per vincere quello scudetto e il Genoa era praticamente salvo, ma mai e poi mai vennero sborsati soldi per fini del genere, perchè l’onestà e la trasparenza di mio padre e della sua gestione erano e sono sotto gli occhi di tutti”.

I soldi rivolti all’arbitro Vautrot arrivarono mai nelle mani dell’arbitro francese?
“No, si sono dispersi nelle mani di altri. Tra l’altro lui fu il primo arbitro che incontrò la Roma di Dino Viola in Europa con il Ballimena. Poi la giustizia ha seguito il suo corso. Condivido a pieno quello che ha detto Riccardo poco fa da voi”.

Sul cambio di società?
“Sono come tutti ottimista e in attesa per il cambio societario. Ma ricordiamo sempre che una grande società si fa con un grande presidente, che abbia una grande sensibilità per capire che serva gente competente per fare calcio e grandi calciatori e si affidi a persone dal calibro europeo. Serve anche un grande allenatore, come Ancelotti, che però sembra rimanga in Inghilterra, come Baldini che da quanto sento pare rimanga nella federazione inglese, e questo dispiace perchè servono persone importanti che sappiano fare calcio ai massimi livelli europei. Sinceramente non mi sembra positivo che certe persone rimangano dentro sotto nuovi incarichi, servirebbe un colpo di spugna vero. Montella mi sembra troppo giovane anche se bravissimo”.

Cosa ti convince e cosa non ti convince di questo consorzio?
“Il merchandising non mi convince molto, perchè serve una vera e propria rivoluzione così come servono marchi importantissimi e come sappiamo per es. con la kappa c’è un contratto di altri 6 anni e rescinderlo significherebbe pagare una penale salatissima. Io credo che l’unica cosa che ci renderà veramente competitivi è lo stadio di proprietà che vive 365 giorni l’anno con un’operazione commerciale al suo interno e al suo esterno che possa coinvolgere tifosi e turisti, così come voleva fare mio padre già 25 anni fa, ma non gli fu permesso”.


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