Julio Sergio e i rigori di Levante: “Che carica!”

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 Dal Corriere dello Sport, le dichiarazioni di Julio Sergio, dopo i rigori parati contro il Levante:

Julio Sergio, ricordi i suoi rigori parati nella Roma.
« Fino a giovedì sera solo quello nel derby. Resta un bel ricordo. Però non capita spesso di pararne tre insieme».
Ha deciso la sfida ai rigori contro il Levante. E per poco non parava anche il quarto…
«Sì, ho toccato il pallone, ma il giocatore spagnolo ha interrotto la rincorsa e sono rimasto ingannato».
Fa allenamenti specifici per parare i rigori?
«No, raramente. Il segreto è un altro. Studio gli avversari, anche nel corso della partita, cerco di capire il modo di calciare. Questo mi aiuta poi quando si presentano al dischet o. E poi deve scattare una molla, una questione di istinto, di intuito. Infine è importante non dare punti di riferimento all’avversario e restare in piedi fino all’ultimo».
In Brasile le capitava spesso di parare i rigori? Può considerarsi uno specialista?
«Capitava, ma mai con percentuali elevate di successo. Molto dipende dalla concentrazione. E comunque parare tre rigori trasmette una grossa carica e sicurezza nei propri mezzi».
Ranieri le ha fatto i complimenti e ha detto che sa guidare molto bene la difesa.
«Mi piace farmi sentire, credo che rispetto ai miei compagni ho un vantaggio, dalla mia posizione riesco a vedere tutto il campo e cerco di aiutarli a tenere la posizione o a controllare un avversario. Davanti a me ho tutti giocatori di esperienza, che hanno bisogno di pochi consigli. Comunque cerco di rendermi utile».
Le capita anche di calciarli, i rigori?
«No, questo accadeva da ragazzino. Diciamo che come tutti i portieri brasiliani me la cavo con i piedi. Io devo pensare a pararli, a segnarli ci pensino pure i miei compagni. Ma se capitasse l’occasione e fosse necessario andare sul dischetto non mi tirerei indietro».
Qual era il suo modello di portiere quando era ragazzo?
«Per i portieri della mia generazione Taffarel è stato un esempio per tutti. E’ stato il primo portiere brasiliano ad andare a giocare all’estero, ha fatto una grande esperienza internazionale, anche in Italia. Ha vinto il Mondiale, ha fatto scuola, dopo di lui Dida ha portato avanti il nuovo corso dei portieri brasiliani. Io Taffarel me lo ricordo quando ero ragazzino, ha dato la svolta al ruolo di portiere nel mio Paese».
Ha ricominciato la nuova stagione mostrando una buona condizione…
«Stiamo lavorando bene, abbiamo svolto un’ottima preparazione, abbiamo grandi motivazioni per la nuova stagione. La squadra è com­petitiva, ci sono tutti i presupposti per confermarci ai vertici».
Quella di Valencia è stata una tappa di avvicinamento verso la Supercoppa…
«Un’altra sfida contro l’Inter, ormai è il nostro avversario storico. Alla Coppa ci puntiamo, è il primo trofeo della stagione, sarebbe bello vincere a Milano. Ci stiamo preparando, ma non sarà facile, loro restano una grande squadra, anche se hanno cambiato allenatore. Ce la possiamo giocare alla pari con qualsiasi avversario. Stiamo crescendo, questa è la strada da seguire. E in più dalla nostra parte c’è sempre il valore del gruppo che è stato importante in questi anni».
Quest’anno parte titolare per la prima volta. Nella passata stagione Spalletti la promosse alla seconda giornata, prima di andarsene.
«Devo confermarmi e so che questo è più difficile. So che con il lavoro posso ancora migliorare, da quando sono arrivato in Italia ho imparato molto e con il preparatore dei portieri Pellizzaro mi trovo molto bene».
Ranieri ha detto che la Roma deve migliorare dal punto di vista difensivo, deve imparare a prendere meno gol, rispetto allo scorso cam­pionato.
«La difesa è collaudata, ci sono giocatori di alto livello e con grande esperienza. Ci conosciamo bene, l’intesa non manca. Ma per far fun­zionare la difesa tutta la squadra deve dare il suo contributo».
Sarà un campionato difficile, con tante squadre che si sono rinforza te e che proveranno a inserirsi nella lotta scudetto…
«Il campionato italiano è sempre difficile. Sono arrivati tanti giocatori importanti, ci sarà più equilibrio verso l’alto. Tante squadre si sono attrezzate per entrare in Champions League. Ma noi siamo consapevoli dei nostri mezzi e vogliamo lottare per il vertice».


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