Vucinic e Baptista, Buon Compleanno

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 Da LaSignoraInGiallorosso.it:

Il  1 ottobre nascevano due bambini che avrebbero realizzato anni dopo il loro sogno di diventare calciatori professionisti. Uno,  Mirko Vucinic, nasceva 27 anni fa in una piccola cittadina dell’allora Jugoslavia , Niksic. L’altro, Julio Baptista, due anni prima in una delle megalopoli brasiliane per eccellenza, San Paolo. Migliaia di km di distanza ma la stessa voglia di giocare a calcio e di emergere. Il “Principe” di Niksic è un predestinato. Diventa subito il giocatore più giovane ad esordire nel campionato serbo-montenegrino a 16 anni, e si fa notare dai dirigenti del Lecce che nel 2000 lo portano a maturare nel salento. Baptista, detto la “Bestia” per via del suo fisico quasi da culturista e della sua potenza in campo, si mette in luce nella squadra omonima della sua città e si fa notare in Europa dal Siviglia, che nel 2003 lo acquista. Il brasiliano fa faville giocando a centrocampo, segnado decine di gol e venedo acquistato dalla società’ più famosa al mondo, il Real Madrid, dove però non riesce a ripetere l’exploit delle stagioni precedenti in andalusia. Nel frattempo, Mirko è devastante con il Lecce targato Zeman segnando gol a ripetizione di pregevole fattura. Una caratteristica che come sappiamo bene non ha mai perso. Le ottime prestazioni di quegli anni portano i dirigenti della Roma ad interessarsi a lui e nel 2006 viene acquistato dalla società capitolina. L’impatto con la realtà romana non è dei più facili, grande squadra, grandi pressioni, qualche infortunio di troppo e la prima stagione se ne va via con qualche rammarico di troppo. Poi però sarà tutto un crescendo. Nel 2008 la Roma acquista Baptista al posto di Mutu e sono in molti a pensare che sia stato un affare. Il primo anno le cose vanno bene e i gol in rovesciata col Torino o quello importantissimo contro la Lazio gli valgono la stima dell’ambiente. Putroppo però le ripetute prestazioni negative del campionato successivo, lasciano increduli i tifosi e relegano il brasiliano praticamente sempre in panchina. Non è cosi per Vucinic, quasi sempre titolare. Il montenegrino è uno di quei giocatori alla Savicevic, uno dei suoi idoli. Genio e sregolatezza. Al ragazzo che al Lecce faceva impazzire i idirigenti per le sue “marachelle”, le cose semplici non piacciono, i gol alla Inzaghi, cioe’ quelli di rapina con il tap-in vincente a due metri dalla porta non li fa quasi mai. Lui fa i gol difficili, belli e importanti. Per 70 minuti è abulico, apatico, stralunato e poi…E poi segna gol memorabili. Manchester United, Chelsea, Real Madrid, etc. E come non dimenticare la fantastica doppietta nel campionato scorso in casa della Lazio o il gol scaccia crisi di pochi giorni fa conto l’Inter. Vucinic e Baptista ce l’hanno fatta, i loro sogni si sono avverati e oggi festeggeranno insieme il loro complenanno a Trigoria cosi come fecero nel 2008 in Champions League nella partita con il Bordeaux. 1-3 fuori casa per la Roma con gol di Mirko, doppietta di Julio e buon compleanno a tutti!


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