Si va in Champions ma l’addio di Totti è incredibile

di Daniele Pace Commenta

La Roma centra la qualificazione diretta in Champions, dopo una gara al cardiopalma, influenzata dall'addio del Capitano, fin dall'inizio.


La Roma centra la qualificazione diretta in Champions, dopo una gara al cardiopalma, influenzata dall’addio del Capitano, fin dall’inizio. Squadra distratta da un evento incredibile, che è andato al di là di ogni immaginazione. I ragazzi volevano chiudere già nel primo tempo, e invece il risultato è stato disastroso. La testa era più all’addio di Francesco, che al Genoa, stranamente gagliardo e tosto, tanto da arrendersi solo al 90simo. Poi il lungo addio, con una cerimonia semplice ma talmente commovente da fare il giro del mondo, che ha trasformato l’addio, facendoci capire che questo sia stato l’anno giusto, perché ieri abbiamo visto il Capitano come mai si era potuto mostrare: un vero tifoso della Roma, che ha fatto tutto per la squadra che ama, e per il pallone, che ama altrettanto. Non come tanti campioni, che hanno smesso “in tempo” per costruire il loro ego e il loro mito. Il Capitano ha smesso quando era evidente che l’età non gli consente più di giocare in serie A, senza voler costruire il mito del grande calciatore, sostituendolo invece con la leggenda del grande uomo e tifoso. Ce lo aveva già dimostrato, con la scelta della Roma a vita, che sicuramente gli ha precluso i grandi traguardi e trofei a cui tutti mirano, ma ieri, con quella richiesta di aiuto ai “tifosi come lui”, e la sua “paura”, ha vinto qualcosa di molto più importante del pallone d’oro. E Totti è diventato la Roma.


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