Roma 2: Brighi e carattere

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 Roma-Bordeaux, prima gara dei giallorossi al Torneo di Parigi, si chiude sull’1-1. Molte seconde linee schierate da Claudio Ranieri che può in ogni caso ritenersi soddisfatto: la Roma 2, ha mostrato carattere e rispolverato il solito Matteo Brighi. Da La Gazzetta dello Sport:

«Dov’è Tottì?» chiedevano cronisti e tifosi francesi quando la Roma è scesa in campo contro il Bordeaux. «Tottì sta in panchina», la risposta lievemente imbarazzata. I francesi, che volevano vedere per la prima volta Tottì a Parigi, ci sono rimasti un po’ male e allora gli organizzatori del quadrangolare che celebra i 40 del Psg nell’intervallo hanno inventato un siparietto, con il capitano della Roma costretto a tirare in porta da cinquanta metri per colpire la traversa. Legno sfiorato, disperazione (finta) di Totti, anzi Tottì e appuntamento a oggi, quando finalmente Tottì giocherà, nella Roma 1, contro il Psg dell’ex Giuly. Il rischio ieri, con una Roma mai vista, con la coppia Barusso-Faty a centrocampo, un’abbuffata di seconde linee e solo Cassetti considerabile tra i titolari, si è rischiato di prendere una sbornia con il Bordeaux. È finita invece pari e, tutto sommato, si può parlare di squadra dignitosa e sobria. Per il calcio spettacolo, ripassare un’altra volta, ma per fortuna, al Parco dei Principi, seimila spettatori scarsi e il solito manipolo di innamorati tifosi giallorossi, capaci di cantare e sostenere anche la Roma 2, alla fine si sono accontentati. Nella città dell’arte e dell’amore folle, va bene anche una partita modesta.

Il film Tutto nel secondo tempo: gol, emozioni (poche), un paio di sviste dell’arbitro, un accenno di rissa tra Loria e Cavenaghi. Il Bordeaux è passato su rigore: fallo di Loria su Wendel e l’arbitro ha indicato il dischetto senza pensarci due volte. Guberti e Cicinho hanno protestato e sono stati ammoniti. Dal dischetto, lo stesso Wendel, giocatore nel mirino della Lazio, ha spiazzato Lobont, bravo nel primo tempo a respingere un tiro a botta sicura dell’argentino Cavenaghi dopo un elegante triangolo con Gourcuff. Qui, nel momento dello svantaggio, si è rivisto il carattere della Roma di Ranieri. Lo spirito che ha permesso alla squadra giallorossa di lottare fino all’ultima mezz’ora di campionato con l’Inter è patrimonio anche delle seconde e terze linee. Per Ranieri, un successo. Lo spirito giusto La reazione della Roma ha portato al pareggio di Brighi dopo nove minuti: sassata di Okaka, respinta del portiere Olimpa e capocciata facile di Brighi, ieri per la prima volta capitano. Loria, poco dopo, ha sfiorato il 2-1. La Roma, che nel primo tempo aveva costruito due occasioni importanti con Okaka, ha chiuso in bellezza e dal punto di vista fisico è un segnale importante: il Bordeaux, che debutterà in campionato nel prossimo fine settimana, in teoria dovrebbe essere avanti nella preparazione. Poteva starci anche un rigore per la Roma per un fallo di mano di Diarra, ma l’arbitro non ha voluto rovinare la festa, mettendo in difficoltà una squadra francese. La Roma ha giocato con il lutto al braccio, per ricordare i due soldati italiani morti in settimana in Afghanistan, a Herat. È stato un gesto spontaneo, voluto da alcuni calciatori. Un’altra prova di sensibilità da parte di una squadra che non vince gli scudetti, ma ha un cuore che batte e gli occhi sempre aperti per guardare il mondo.


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