Corriere dello Sport: Club, il segreto di Mezzaroma

 L’articolo del Corriere dello Sport (leggi l’intervista di Asromalive.com a Pietro e Massimo Mezzaroma):
La famiglia Mezza­roma potrebbe essere inte­ressata a rientrare nella Ro­ma. Le recenti dichiarazioni di Pietro e Massimo, padre e figlio che portano avanti l’at­tività di costruttori della fa­miglia, lasciano aperta la por­ta. Pietro Mezzaroma nel maggio del 1993 rilevò la Ro­ma con Franco Sensi da Ciar­rapico. Rimasero in regime di duopolio per sei mesi, a no­vembre Mezzaroma cedette le sue quote a Franco Sensi. Troppe di­vergenze, era impossi­bile andare avanti. Per dieci anni Mezzaroma ha mantenu­to un diritto di opzione, che dovrebbe essere venuto a cadere, ma le vicende dello stadio e gli sviluppi societari potrebbero riavvicinare i Mezzaroma… alla Roma. Pie­tro e il figlio Massimo non hanno niente a che vedere con il presidente della Lazio, Claudio Lo­tito, che ha sposato la fi­glia di Gianni, il fratello di Pietro, padre anche di Marco Mezzaroma, che all’epoca fu imposto dallo zio nel ruolo di amministratore delegato del­la Roma, oggi compagno del ministro Mara Carfagna. Pie­tro e Gianni si divisero nel 1994 e pare proprio che l’in­gresso in famiglia di Claudio Lotito abbia creato qualche contrasto tra fratelli. Pietro, con l’aiuto dei suoi quattro fi­gli, ha continuato a portare avanti con successo l’attività di costruttore. Massimo, ap­passionato di sport (da tifoso era a Berlino a vedere la fina­le di calcio del 2006, da sem­pre ha il cuore giallorosso ed è presidente della squadra di volley di Roma) era troppo giovane quando il padre pre­se la Roma per sei mesi.
Due anni fa, nell’ottobre 2007, i Mezzaroma furono convocati da poteri politici e bancari per far parte di un’eventuale cordata di im­prenditori per salvare la Ro­ma. All’epoca però i Sensi non ne vollero sapere di mollare. Massimo Mezzaroma sabato scorso ha ribadito la sua di­sponibilità. Se ci fossero le condizioni, potrebbero rien­trare, ma non farebbe parte di una cordata molto numero­sa. Potrebbero affiancare un altro imprenditore, disposto a lasciare loro la costruzione dello stadio e l’edilizia resi­denziale inserita nel proget­to. Sulla cubatura dell’edilizia residenziale, la cui entità è ancora molto vaga e alla qua­le non verrà fatto cenno nella conferenza di oggi, si gioche­rà la partita della Roma nel prossimo futuro. Anche nella loro attività di costruttori, portata avanti ancora a con­duzione familiare, i Mezzaro­ma hanno sempre evitato di far entrare dei partner. Ci so­no anche altri imprenditori che sono alla finestra, ma che non escono allo scoperto fino a quando non sarà la banca a gestire la vendita della Roma. In questo momento la fami­glia Sensi è in condizione di scegliere e per coprire il debi­to con Unicredit è prevista la dismissione di altri asset, non della Roma.
Intanto ieri si è svolto il Consiglio d’amministrazione della società. E’ stata letta la relazione sui conti della socie­tà. Il consigliere Cappelli, av­vocato di Unicredit, ha fatto qualche rilievo.

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