Juan, niente Brasile: Real Madrid a gennaio?

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Arrivati a questo punto, quello di Juan non può non essere un caso da affrontare singolarmente. Perchè il brasiliano, dichiarato k.o. per la gara contro i nerazzurri, oltre ad aver giocato pochissimo e a vivere in una perenne fase di convalescenza, sembra vivere il proprio stato di salute in funzione delle gare del Brasile, prima ancora che di quelle della Roma. A riprendere l’argomento – ricordando che dopo aver perso in estate i 16 milioni di euro offerti dal Real Madrid per il carioca sarebbe ancora possibile utilizzarlo quale merce di scambio per giungere ad un attaccante di livello – ci pensa Il Romanista, edizione odierna:

“Sedici milioni di euro, grosso modo. Era il prezzo pattuito tra Roma e Real per il trasferimento di Juan in Spagna quest’estate. Nelle strategie di rafforzamento il pezzo grosso da cedere dalla società era stato individuato nel centrale brasiliano, che aveva lasciato anche la procura di Alessandro Lucci, manager di casa a Trigoria. Inizialmente a partire

sarebbe dovuto essere Philippe Mexes, ma la popolarità del francese ha presto fatto cambiare idea a Rosella che infatti pubblicamente dichiarò «Phil incedibile». Juan s’è fatto male, non è più partito e, a parte Aquilani, non è più partito nessun altro, così alla fine se ne è andato Spalletti che prima di andarsene quest’estate attaccò proprio l’ex Leverkusen… Alla fiera dell’est per due soldi la Roma non comprò nessuno. E’ lo sfondo per capire quello che sta succedendo adesso: un rapporto scollato fra Juan e la società. L’ultimo atto ieri: Rosella furibonda ha chiesto di bloccare la convocazione del giocatore nella sua nazionale. E’ stato spedito un fax alla federazione brasiliana avvalendosi di una norma Fifa che dà potere di veto ai club – in certe condizioni – in caso di amichevoli. Lo ha detto Montali: “In base alla normativa vigente Fifa, c’è una clausola per le partite amichevoli che ci consente di lasciare a casa i brasiliani. Nell’interesse della Roma e dei giocatori stessi. Abbiamo spedito un fax al Brasile per dire che i giocatori saranno a Trigoria per essere visitati. La decisione è del presidente e avallata dalla società. I giocatori ce li teniamo per noi”. Juan, convocato da Dunga, era atteso a Doah per aggregarsi ai suoi connazionali dopo il forfait di San Siro. La situazione, per certi versi endemica (questo giocatore ha giocato tipo il 50% delle partite che avrebbe dovuto giocare con la Roma) è esploso alla vigilia della partenza per Milano, quando dopo la rifinitura del Bernardini, pure affrontata dall’inzio alla fine, lo stesso Juan s’è chiamato fuori. «Mister non me la sento di giocare», ha detto a Ranieri e Ranieri non ne ha fatto mistero in conferenza. C’è chi la chiama professionalità, non i tifosi per i quali la situazione è diventata poco sopportabile. E allora, quello che è diventato un rammarico, può trasformarsi in programma: la partenza prossima ventura del brasiliano destinazione Madrid. I rapporti su quell’asse sono sempre lisci. Ranieri a gennaio si aspetta un attaccante e magari si aspetta Ruud van Nistelrooy. Non che le operazioni siano legate, ma il sillogismo c’è. Al di là del futuro, è il passato di Juan che non convince più nessuno.


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